Bomarzo si raggiunge in autostrada, uscita ORTE e poi superstrada Orte-Viterbo fino all'uscita per Bomarzo.
Uscendo ad Attigliano si risparmia qualche minuto, ma si spende quasi il doppio di autostrada.
A Bomarzo c'e' un campo sportivo, "Via del Fossatello" dove si può lasciare la macchina e proseguire a piedi. Non c'e' modo di avanzare con la macchina senza rischiare di impantanarsi.
Via del Fossatello diventa "via cupa" e poi una strada senza nome: si prosegue diritti e si ignora ogni altra strada.
Dopo poco si incontrano dei curiosi muretti di tufo.
Trattateli con rispetto: hanno più di 2000 anni.
Come la strada su cui state camminando.
Superate l'oliveto e una curva a gomito che gira a sinistra, sempre a sinistra potrete ammirare un bel panorama che arriva fino alla valle del Tevere.
Dopo la curva a gomito c'è una biforcazione: la strada tira diritta, voi prendete a destra, ma ancora per poco.
Alla fine del sentiero appena imboccato che è lungo forse 200 metri c'è un bivio dove si può girare a destra o a sinistra.
Voi tirate diritto la' dove c'e' un mucchio di sassi macchiati con vernice rossa.
Il sentiero, in tarda primavera e in estate, è antipatico a causa della vegetazione. In autunno è fangoso; inoltre scende in una conca umida dove, inutile dirlo, fa CALDO ed è pieno di
insetti.
Meglio andarci in inverno, tardo autunno o inizio primavera quando fa freddo e ci sono pochi ostacoli.
A metà della discesa si incontra una abitazione rupestre; la piramide è più in basso.
Una volta scesi dalla scarpata si procede verso sinistra per una 50ina di metri circa e poi ci si trova davanti un enorme masso scolpito.
Da dietro si vede chiaramente la forma a piramide tronca, passandogli davanti si può intuire l'aspetto che doveva avere il luogo quando era integro.
Una breve ricerca su google da qualche informazione frammentaria riguardo questo affascinante manufatto, ma data l'assenza di studi ufficiali ogni idea è buona.
Il sentiero prosegue verso il fondovalle e 100 metri più oltre si puo' risalire sopra la scarpata e riprendere la strada da cui ci si è allontanati al bivio dopo la curva a gomito, si può anche
continuare a scendere verso il fondovalle dove si possono trovare delle tombe rupestri con iscrizioni, ma è veramente difficile.
Il mio suggerimento è di tornare per la stessa strada da cui si è venuti.
Il borgo medievale di Bomarzo è ben noto ai più per il "Parco dei Mostri", la villa realizzata dall'architetto Pirro Ligorio su commissione del principe Pier Francesco Orsini (detto Vicino Orsini), nel 1547, con le sue misteriose statue, espressioni della cultura ermetica del Cinquecento. Ma il territorio di Bomarzo nasconde un mistero ben più antico: una Piramide. Una vera e propria piramide dalla forma tronca e dalle origini sconosciute, nel cuore della Tuscia.
Il monumento si trova su una piccola terrazza a strapiombo sulla Valle del Fosso Castello, a poca distanza dal centro storico di Bomarzo. Il sentiero più bello per raggiungerlo (bianco-rosso secondo le segnalazioni per trekker) parte dal campo di calcio appena fuori dal nuovo abitato, sulla strada per Viterbo: il tracciato, in discesa, offre un eccezionale colpo d'occhio sulla vallata e sul borghetto di Chia e, con una piccola deviazione, sul castello dove abitò Pier Paolo Pasolini.
Il percorso costeggia Santa Cecilia e le sue tombe a sagoma umana, poi grossi massi in parte scolpiti fino a un bivio da cui – prendendo a sinistra – si sale al pianoro della piramide.
Qui tra alte falesie di peperino sorge un'enorme pietra, alta circa 16 metri, sulla quale sono state scolpite diverse gradinate che portano a un altare.
Alcuni storici fanno risalire l'opera al VII secolo a. C., attribuendone la paternità agli etruschi, ma c'è anche chi tira in ballo una "mitica" civiltà preistorica che sarebbe vissuta nella Teverina Viterbese fin dal 4000 a. C. I Rinaldoniani: citati anche nel Vecchio Testamento per la loro straordinaria statura e per la capacità di scavare la pietra, tanto da ricavare le proprie abitazioni e i propri sepolcri nelle rupi, sopra i corsi d'acqua.
Chi crede a questa paternità, ritiene che il monumento fosse un marcatore territoriale e un punto di osservazione astrale. Ma anche chi la ritiene etrusca pensa che sia stato un santuario dedicato alla divinazione celeste e del volo degli uccelli ed è innegabile una sua funzione di luogo sacrificale, testimoniata dalla presenza di canali di scolo e vasche di raccoglimento di liquidi
L'aspetto attuale della piramide è però il risultato di modifiche effettuate nel corso dei secoli, soprattutto nel Medioevo. Le differenti tecniche di lavorazione evidenti sulla roccia, tipiche di epoche diverse, fanno pensare a un continuo riutilizzo dell'ara (intorno a cui sono visibili anche alcune croci), secondo una sorta di sincretismo religioso che ha continuato a considerare sacro questo luogo nonostante il passare del tempo.
Il reperto è stato liberato da terra e vegetazione negli ultimi anni, grazie all'impegno di alcuni volontari, ma lo scavo è incompleto e si ipotizza una sua prosecuzione sotto il basamento attuale. In ogni caso sono davvero molti i misteri che questo suggestivo luogo continua a custodire.
Intervista a Salvatore Fosci
-La piramide è stata scoperta nel 1991 durante una spedizione: c'erano degli indizi, delle informazioni che hanno spinto a fare questa
spedizione?
Questa spedizione era guidata dal mio amico Giovanni Lamoratta, lui fa parte del GAP (Gruppo Archeologico Polimartium) ed è uno
studioso e un vero appassionato del luogo.
Da molti anni si interessa della storia del paese di Bomarzo e dei siti circostanti.
L'indizio che ha spinto giovanni a fare questa spedizione alla piramide ? Sicuramente l'amore per la storia del
paese, che lo ha porta ad inseguire le sue vere origini.
La piramide è in localita "Tacchiolo" mentre la tagliata romana è in localtà Rocchette. L'abitazione rupestre che si trova
proseguendo il sentiero sopra alla piramide, si chiama finestraccia
Nel 2002 la pro ferento di Viterbo, seguita poi da Archeotuscia, di cui oggi sono
socio, fecero i primi libri guida che conducevano alla piramide.
-Immagini ci sia sotto qualcosa ai piedi della piramide ?
Quando mi sono trovato innanzi la piramide per la prima volta, ed era nell'inverno 2008, era completamente avvolta dalla
vegetazione, il pensiero che mi è venuto in mente è stato quello di salvare l'altare dalle piante infestanti e dalle dure radici che l'avvolgevano.
Il mio lavoro che ho condotto da semplice appassionato, è servito a far respirare di nuovo quell'altare, estirpando le radici
che la stavano soffocando .
Se sotto la piramide ci sia qualcosa, ti dico con sincerità, che non lo so.
Per saperne di più bisognerebbe asportare la terra fino al piano della piramide, Ma questo io non lo posso fare! Per ora a noi
basta immaginare.
comunque ci sono buone possibilità in futuro ,visto che dopo la ripulitura, la piramide è cresciuta d'interesse ed incominciano
ad arrivare diversi studiosi .
volevo anche dire che le opere di ripulitura da me effettuate sono state apprezzate dai beni culturali e ogni mio intervento di
ripulitura lo faccio e sempre su autorizzazione dell'archeologo di zona.
-Potrebbero esserci altri insediamenti in loco non ancora scoperti?
Queste selve sono ricche di sorprese e continuano a regalare nuove testimonianze, certo non è sempre facile
individuarle anche perchè, qui la vegetazione per fortuna riesce a nascondere bene i suoi tesori del passato. A volte, quando sei immerso nella fitta vegetazione in cerca di testimonianze ti accorgi che infine qui ogni masso è segnato in qualche modo dalla storia del passato .
-Quando è stata scoperta la necropoli di S.Cecilia? E' di origine Etrusca?
Il cimitero di Santa Cecilia, ha avuto sempre modo di essere conosciuto negli anni passati, questo posso dirtelo con
certezza.
Questi luoghi hanno incominciato a essere abbandonati negli anni 60/ 70. Ho un testimone importante che ha vissuto
buona parte della sua vita proprio nella zona di S.Cecilia, quella persona è mio padre. Sin da piccolo ha vissuto quei luoghi con le greggi e ha
avuto modo di vedere il cimitero ben pulito. Addirittura alcune mura del perimetro del cimitero erano ancora nella loro sede
originale.
Mi dice che queste selve una volta erano molto pulite, e che da Bomarzo si andava spesso a Chia o viceversa,
utilizzando i vecchi sentieri e tagliate che passavano proprio vicino al cimitero.
Di quel cimitero ne hanno avuto sempre il massimo rispetto, anche perchè gli antenati che vi riposano, infine sono nostri
stretti parenti.
Per sentito dire, il cimitero paleocristiano di S.Cecilia, poteva nascere, su basi etrusche, ma il complesso è di origine
medioevale.
-Le piccole nicchie scavate nel tufo a S.Cecilia sono dei sepolcri ?
Gli esperti parlano di loculi per defunti, un'altra ipotesi è che quelle nicchie venivano usate per
custodire oggetti sacri, o di uso comune.
Tempietto al Parco dei Mostri
Il Nord del Lazio è la culla degli Etruschi ed ad ogni passo sentirete la loro presenza ed ammirerete le loro opere.
Bomarzo, La Selva di Malano, Corviano, l'Acquarossa, Castel D'asso.
La selva di Corviano si trova nel Comune di Soriano del Cimino e conta bellissime case ipogee.
Il Parco dei Mostri si trova nel Comune di Bomarzo ed è uno dei siti rinascimentali più visitati nel Lazio escluso Roma.